Damiano Tommasi, raggiunto questa mattina telefonicamente, ha spiegato in esclusiva a SportdiPiù magazine il perché della sua rinuncia alla candidatura alla presidenza della Federazione Italiana Tamburello (FIPT), ruolo che in molti auspicavano in ottica di crescita del movimento tamburellistico italiano.

Damiano, perché questo passo indietro?
“Diciamo che non ho fatto un passo indietro perché, di fatto non c’è mai stato un passo in avanti. Mi spiego meglio. Da sempre il tamburello fa parte della mia vita, è uno sport che amo profondamente e che mi piace praticare. Mentre ero presidente dell’Assocalciatori mi sono dato molto da fare per promuovere e diffondere questo sport nell’ambito della Federazione provinciale di Verona, partecipando ad eventi, premiazioni e a fiere di promozione sportiva nei confronti dei giovani. Mi è sempre piaciuto ‘prestare’ la mia immagine al tamburello. Sebbene mi avessero chiesto, non ho mai accettato di entrare in Federazione perché sarebbe stata una carica incompatibile con la presidenza AIC. Quando la scorsa estate ho dato le dimissioni, mi è stato chiesto se fossi stato disponibile a candidarmi come presidente per le nuove elezioni perché sembrava che l’attuale presidenza volesse mollare. Ho dato così la mia disponibilità.

E poi cos’è successo?
“A questo punto però le cose sono cambiate: gli attuali vertici hanno comunicato che si sarebbero ricandidati e a questo punto, visto che non era l’idea dell’attuale dirigenza che io facessi il presidente e che non volevo andare allo scontro, ho deciso di non candidarmi. Le persone che mi hanno chiesto di candidarmi ora cercheranno di essere elette come consiglieri; me lo auguro perché hanno una visione innovativa per il tamburello, sport che necessita di nuove idee per crescere e per aumentare la sua visibilità”.

Porteranno avanti le tue idee?
“Porteranno avanti idee che condividevo e condivido tuttora anch’io. E che spero condividerà anche il nuovo presidente”.

E se in futuro ti chiedessero di aiutare il movimento tamburellistico?
“Dipende chi e perché me lo chiederà. Ripeto: chi mi ha chiesto di candidarmi riteneva che io potessi portare qualcosa di nuovo nel mondo del tamburello. L’attuale presidente non la vede così. Sia chiaro: io non mi sarei candidato per ottenere una carica, come qualcuno ha pensato, detto o scritto. Detto ciò auguro alla Federazione Italiana Tamburello le migliori fortune e al tamburello di poter trovare la sua giusta collocazione nel panorama sportivo nazionale: uno sport così, con tradizioni e storia importanti, merita il meglio”.

Alberto Cristani