Adnkronos ha pubblicato un estratto della bozza del nuovo Dpcm che di fatto da il via libera ad attività sportive, spettacoli, centri estivi per i bimbi. Nella bozza viene indicato che le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del 15 giugno 2020 in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 maggio 2020 e sono efficaci fino al 14 luglio 2020.

AREE GIOCHI E CENTRI ESTIVI – Buone notizie per i bambini, tra i più insofferenti del lockdown. Tornano infatti le aree giochi nei parchi e nelle ville comunali per i piccoli – dunque scivoli e altalene – e riaprono i centri estivi. Dal 15 giugno, dunque lunedì prossimo, “è consentito l’accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura – si legge nel testo visionato dall’Adnkronos – ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto nel rispetto delle linee guida del dipartimento per le politiche della famiglia”. Consentito inoltre, per il sollievo delle mamme e dei papà, “l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, con l’ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del dipartimento per le politiche della famiglia”.

‘PARTITELLE’ – Tornano le ‘partitelle’, il calcetto con gli amici, le sfide a beach volley. Ma anche la boxe per gli appassionati, il basket e tutti gli sport da contatto messi fuori gioco dal Covid-19 e dal lockdown. E’ una delle buone notizie contenute nella bozza di Dpcm. “A decorrere dal 15 giugno 2020 – si legge – è consentito lo svolgimento anche degli sport di contatto nelle Regioni e Province Autonome che abbiano preventivamente accertato, d’intesa con il Ministero della Salute e dell’Autorità di Governo delegata in materia di sport, la compatibilità delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei rispettivi territori, in conformità con le linee guida di cui al periodo precedente per quanto compatibili”.

TERME E CENTRI BENESSERE – “Le attività di centri benessere, di centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza che sono erogate nel rispetto della vigente normativa), di centri culturali e di centri sociali – è scritto nella bozza – possono essere svolte a condizione che le regioni e le province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”.