Grafica Veneta Spa è la più importante azienda produttrice di libri in Italia e la prima d’Europa per redditività. Serve oltre 200 case editrici e attraverso il suo know-how avanzato realizza in totale autonomia energetica l’intero ciclo produttivo per riviste, testi, cataloghi pari a 150 milioni di volumi l’anno.
Grafica Veneta Spa è un concreto impegno a sostegno della crescita culturale e sociale dell’umanità attraverso la diffusione dell’informazione e il supporto alle iniziative di contenuto prettamente educativo. 
Un impegno che si è concretizzato anche in questo difficile periodo con una donazione gratuita alla popolazione del Veneto di milioni di mascherine di protezione, utili per contenimento della diffusione del Covid-19.
Il Presidente Fabio Franceschi, in questa intervista a SportdiPiù magazine, si è raccontato e ci ha raccontato le sue passioni, tra le quali trova spazio anche lo sport.

Dott. Franceschi, innanzitutto complimenti per quanto state facendo per i veneti in questo momento di emergenza. Com’è è nata l’opportunità di produrre mascherine e come si è sviluppata?
Tutti gli imprenditori portano rispetto per il territorio e se il tessuto sociale manifesta un’esigenza a cui si può rispondere è responsabilità, nei limiti di ognuno, dare il proprio contributo. Così è cominciata la riflessione su quanto Grafica Veneta Spa poteva fare per mettere in campo il suo potenziale produttivo a favore delle introvabili “mascherine”. Dopo un confronto con il Presidente della Regione da un ragionamento iniziale alle prove concrete fino alla distribuzione degli schermi protettivi è passato poco tempo.

Una decisione dettata dal cuore…
Per un passato di sofferenza personale principalmente, ma soprattutto per essere d’aiuto in qualche modo alla gente e ad una terra che alla mia attività ha dato tanto. Chi ha avuto successo nella vita deve restituire un po’ di fortuna e dimostrare riconoscenza,

Come e quando nasce Grafica Veneta?
L’azienda nasce sulla base di un laboratorio di famiglia che stampava bollettini per l’amministrazione pubblica. Dopo alcune vicissitudini e trasferimenti, nel comune di Trebaseleghe fonda le radici l’attuale stabilimento che dall’anno 2000 si occupa di libri. Una sfida imprenditoriale che ha prodotto best seller nel mondo, allegati ai quotidiani dall’Est Europa fino all’America del Sud, enciclopedie in Russia, testi scolastici in Libia ed elenchi telefonici per tutta l’Africa.

Il vostro core business è la stampa di libri: quanti ne avete stampati a oggi?
Nonostante la contrazione del mercato la produzione aziendale si attesta sempre intorno alle 150milioni di copie l’anno.

A quale pubblicazione è particolarmente legato e quale, invece, avrebbe voluto stampare o vorrebbe stampare in futuro?
Al primo testo stampato e a quella casa editrice che ci diede fiducia: Est che ordinò mille copie de La donna Lakota. Dal Corano ai testi sacri per l’India fino all’edizione della Bibbia per una piccola comunità religiosa dell’Irlanda sembra che non manchi nulla. In dieci anni abbiamo persino realizzato il libro profumato e quello ecosostenibile.

Domanda da un milione di euro: che futuro avrà la carta stampata?
Con la crisi degli editori dovuta all’emergenza sanitaria, se non ci saranno aiuti pubblici, i lettori non avranno pagine da sfogliare ma neanche titoli nuovi da digitare su e-book. L’Associazione Italiana degli Editori parla di 18.600 titoli pubblicati in meno in un anno: significa che 39,3 milioni di copie che non saranno stampate e 2.500 titoli che non verranno tradotti.

SportdiPiù magazine racconta da oltre un decennio gli sportivi della Regione Veneto: qual è il suo rapporto con lo sport? Lo pratica, lo segue?
Ho sempre definito i miei collaboratori di “centometristi delle rotative”. Per attraversare 150mila metri quadri di fabbrica uso la bici. In Grafica Veneta si corre e si pedala tutti i giorni.

Nel 2026 la nostra Regione sarà protagonista delle Olimpiadi invernali: che ripercussioni potranno esserci sull’economia e sul turismo del nostro territorio?
Si tratta di un’opportunità per tutti. Una manifestazione che avrà dei ritorni importanti dal punto di vista della bellezza del paesaggio, della capacità dei veneti di ospitare e accogliere, di organizzare servizi, di offrire il meglio della bontà enogastronomica.

C’è uno sportivo o un evento sportivo al quale è particolarmente legato?
Le biografie dei personaggi sportivi sono sempre ben accolte dal pubblico. Ecco la mia cultura sportiva parte da li, dalle storie di uomini che hanno fatto grande il nostro Paese. E se proprio devo fare dei noni dico Alex Zanardi, Bebe Vio e Federica Pellegrini.

Torniamo ad oggi: Europei di calcio rinviati, Olimpiadi di Tokyo rinviate, campionati sospesi e, forse, annullati. Giusto così?
In un clima di incertezza sanitaria meglio tutelare la salute principalmente. Certe decisioni che ora sembrano drastiche e incomprensibili potranno essere comprese meglio con il senno di poi.ù

Dott. Franceschi, che scenario prevede per il nostro Paese nel post Coronavirus?
Credo che niente sarà più come prima. In prospettiva mi auguro che con il buon senso etico e civico il sistema riprenda il controllo. Vale per l’Italia e per il Veneto.

Un messaggio ai nostri lettori e agli sportivi del veneto?
Anche dopo una partita, o una corsa o una gara di pesca meglio addormentarsi leggendo un libro. Come scriveva Umberto Eco: “Il libro da leggere appartiene a quei miracoli di una tecnologia eterna di cui fan parte la ruota, il coltello, il cucchiaio, il martello, la pentola, la bicicletta”.

Alberto Cristani